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Stella's Story


Ciao! Io sono Stella e sono un vitello nato libero.
No, non sono una vitellina anche se il nome inganna, sono un bel torello di mukka Frisona, nato qualche giorno prima dell'equinozio di primavera.
Mi hanno dato questo nome perchè quando sono arrivato ero piccolo, brillante e pulsante come una stella.
C'erano grosse aspettative su di me.
La zia Io purtroppo aveva perso il suo cucciolo qualche mese prima e i suoi amici avevano sofferto molto, la perdita di Siria ha fatto a tutti molto male...quindi erano tutti molto in ansia per mia mamma Polz e per me, anzi direi che erano abbastanza nel panico!


Anche Siria era un vitellino.
I nostri nomi con la lettera iniziale e quella finale, richiamano inconsciamente o forse no, la parola Suzzara o il nome Sara...parole e nomi che per le zie sono stati molto importanti e che significano tante cose.
I nostri amici ancora non avevano raccontato la mia storia, forse perchè aspettavano che crescessi un pò e che fossero sicuri che andava tutto bene oppure semplicemente perchè questi primi mesi li hanno passati seguendomi in silenzio per assicurarsi che mi adattassi bene a questa vita così piacevole.
La mia mamma viene da Suzzara, Mantova, e la sua storia ormai la conoscono un pò tutti.
Però la sua scontrosità iniziale tramutata in estrema fiducia, le sua cicatrici sul collo ricordo di come era incatenata, come respira per prima l'aria la mattina e come decide da che pascolo iniziare... queste cose le conoscono in pochi, quei pochi che hanno il privilegio di godere della sua fiducia.
Tante persone ci vengono a salutare, tutte carine, ma io non mi avvicino molto, non riesco a fidarmi di tutti.
Vero, io non conosco nulla di quello che accade fuori di qui, ma la mamma e le zie mi hanno raccontato che dove erano prigioniere prima, le persone che stavano lì non erano per nulla come i nostri amici!
Mi hanno raccontato che prendevano i vitellini appena nati e li allontanavano dalle loro mamme... chissà quante volte è successo a loro e chissà quante volte succede a tutte le zie nelle stalle... che cosa cattiva... mi rendo davvero conto di essere fortunato.
"Se puzzano troppo di civiltà, di carne o di latte, non ti fidare!" Mi dice sempre la zia Verdena.
E io la ascolto... mi fido solo di chi ha odore buono, di fieno e legumi, di erba e di fiori.
Io sono nato il 17 marzo.
La mia mamma è stata ingravidata artificialmente nella stalla dove stava, anche se era sotto sequestro.
Forse pensavano di riuscire a non farle andare via, come purtroppo è successo a tre vitelline.
Poi il viaggio, la nuova vita, la nuova casa che l'ha accolta, un nuovo inizio fatto di prati e boschi, di caprette e pecorelle amiche, di persone al suo servizio per curarla, pulirla, aiutarla a rinascere.
Polz ama talmente tanto questi boschi che ha creato dei nuovi sentieri e nel mentre ha trovato dei bei posti dove fermarsi a riflettere.
Uno di questi è il passaggio segreto per la cisterna dell'acqua, usato un tempo per assaltare l'orto, che al suo interno racchiude una piccola radura rocciosa in mezzo agli alberi dove regnano il silenzio e il beccare del picchio.
Mia mamma voleva partorirmi lì, in mezzo al bosco come fossi un capriolo (a furia di pascolarci insieme le son venite le crisi di identità..) però questo avrebbe costretto i nostri amici a stare con noi tutta la notte nel bosco terrorizzati da qualsiasi rumore... così si è lasciata accompagnare dolcemente verso la stalla.
Io ero dentro che spingevo e sballonzolavo nella pancia e mi ricordo una carezza, un bacio ed un sussurro: dai stellina, esci, esci stanotte e mostra al mondo quanto sei forte...
Era un invito così dolce che non sono riuscito a resistere e dopo mezz'ora ho rotto le acque.
La zia Io subito si è improvvisata ostretica, leccandomi il muso per farmi respirare quando solo gli zoccoli e il naso erano usciti.
Poi sono riuscito a far uscire un pò di testa e ho aperto un occhio.
Ho visto così chi prima mi aveva sussurrato quelle parole e che ora in lacrime mi supplicava di uscire.
Poi vedo altre persone, tutte indaffarate a incoraggiarmi e a schivare una Verdena nervosissima.
Qualche contrazione ed eccomi, in tutto il mio splendore!
Finalmente Verdena si placa, si accovaccia accanto a noi e inizia a soffiare un vento caldo che mi asciuga il pelo mentre Polz e Io mi puliscono leccandomi e cercano di farmi alzare.
In effeti Io non è proprio una zia, è una seconda mamma in verità.
Ecco, così è come sono nato.

I primi 3 giorni li ho passati nella stalla con la mamma, che doveva un pò riprendersi, ma già dal terzo giorno sono uscito fuori e quello che ho visto mi ha riempito gli occhi e il cuore.

Qualcuno con tono molto serio mi disse: Vedi Stella? Tutto questo ora è tuo!
Che soddisfazione!
Subito ho iniziato a sgranocchiare legnetti, assaggiare la terra, rosicchiare radici, leccare sassi per dare i giusti stimoli al mio super complicato stomachino per poter funzionare al meglio.
Non mi è stato dato mangime di nessun tipo, mangio solo il latte della mamma, un pochino di fieno la sera e le erbette buone che trovo nel pascolo e che mi dice la mamma di mangiare perchè mi fanno bene.

La mattina presto esco con le mucchine e rimango tutto il giorno in giro per il bosco o per i pascoli, ogni tanto mi appisolo sotto agli alberi per ruminare o gioco con le capre e le pecore.
A turno ogni tanto compare qualcuno dei nostri amici che viene a fare la legna, potare qualche albero, ripulire il bosco e ovviamente che non resiste dal sedersi accanto a me un attimo per riflettere su come va il mondo.
Prima dicevo che sono fortunato perchè non ho conosciuto gli orrori di fuori, però i miei amici ogni tanto li vedo che arrivano nel pascolo con gli occhi lucidi, nervosi, tristi e allora cerco di confortarli come posso, con una leccatina o con una corsetta o anche facendomi raccontare che succede.
Mi hanno raccontato di 900 agnellini che sono stati portati al macello, un macello che uccide 1000 animali l'ora per fare abbacchio e tanto pellame.
Mi hanno raccontato di 32 mucche, mamme come la mia, che potevano essere salvate ma che non ci sono riusciti.
Mi hanno raccontato di un camion che ha preso fuoco e che era pieno di mucche e tori.
Mi hanno raccontato di quanti miei fratelli sono stati uccisi perchè hanno tentato la fuga.
Mi hanno raccontato di cosa fanno ai maialini, ai polli, ai tacchini...mi hanno raccontato cos'è la caccia.
Senza contare tutti i miei fratelli e amici che ogni giorno muoiono o soffrono per mano dell'animale uomo o a causa della devastazione che causa ogni volta che deve costruire o creare qualcosa.
Quando mi raccontano queste cose, la notte mi addormento sognando pecore, mucche, capre, scrofe tutte con il pancione e tutte in viaggio verso una nuova vita, sapendo però che questo accade (migliaia di madri vengono davvero trasportate ogni giorno) ma non per arrivare in posti come questo...anzi, per arrivare in mercati bestiame, macelli, stalle, centri di ricerca... e tutto ciò è molto triste.
Mi hanno raccontato però anche delle altre 3 mucchine di Suzzara che presto lasceranno l'orribile stalla per una vita bella come la nostra e mi hanno anche promesso un fratello, Scilla che dicono sia un bel tipino, per il quale li vedo sempre preoccupati perchè è tutto in mano alla burocrazia di un sistema che non ci riconosce come amici o come fratelli, ma solo come merce e profitto... carne da macello.
 
Mi hanno anche detto che come comple-mese mi regaleranno una bella castrazione!
Aiuto che paura! Però mi hanno spiegato che è necessaria sia per farmi stare più tranquillo, sia e soprattutto perchè se non venisse fatta ci sarebbe il rischio di mettere al mondo altri vitellini vivendo insieme a queste 3 belle muccone.
Che sarebbe una cosa bellissima, se fossimo in un mondo dove ognuno di noi è libero, ma non lo siamo e quindi ogni nuova vita nata in un rifugio da animali già salvati, toglie la possibilità ad un altro animale di venire salvato, magari proprio ad una madre gravida che così avrebbe la possibilità di dare a suo figlio quello che ho avuto la fortuna di avere io e di avere per se stessa finalmente un vero riscatto da una vita di sofferenza e sfruttamento.
Per rendere possibile tutto questo, per dare a me ed a tutti noi la possibilità di vivere una vita piena e felice, ci sono delle persone che si stanno impegnando tanto e che stanno mettendo tutte le loro forze, risorse e vita in questo progetto e che hanno bisogno di tanto aiuto per riuscire a continuare a salvare tante mamme come la mia oppure tanti altri amici che hanno la fortuna di sfuggire alle grinfie del dominio.
Adottate un ettaro a distanza, venite a trovarci quando ci sono gli eventi, supportateli con il 5x1000, chiamateli per venire a fare un periodo di volontariato qui con noi insomma... dategli una mano!
Per me Stella, per Scilla, per tutti quelli che ce la faranno e per tutti quelli che non ce la fanno... ogni giorno...

6 Giugno 2016