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1 febbraio, Scilla finalmente libero!

Sono passati 4 mesi dall'arrivo di Scilla al nostro rifugio.
Un mese per abituarci alla reciproca presenza, gli altri 3 per aspettare la conferma della riuscita della castrazione.
Conferma arrivata e quindi scongiurato qualunque rischio di avversità, conflitto oppure semplicemente scongiurati eventuali accoppiamenti indesiderati.
Niente più si intrometteva quindi tra lui e il resto della banda.
Così il 1 febbraio 2017, si aprivano i cancelletti della zona di ambientazione e Scilla finalmente si univa alla mandria e al gregge correndo come un matto sotto la pioggia, come un ragazzino felice di uscire finalmente a giocare con gli amici.
Lui è stato il nostro chiodo fisso per tanti mesi... da aprile 2016 quando, appena letta la sua storia, abbiamo immediatamente contattato tutt* per chiedere che venisse risparmiato e mandato da noi... con tutti gli alti e bassi, le difficoltà, il tempo che passava e lui lì che aspettava.
Chissà se lo sapeva che ogni giorno pensavamo a lui, chissà se si rendeva conto di aver dato, con il suo gesto disperato, nuova forza a così tante persone.
Chissà anche cosa ha pensato dopo le lunghe ore di viaggio fino a qui, quando ha visto cosa e chi lo attendeva fuori da quel recinto di ambientazione, antipatico quanto necessario.
Chissà se capiva quanto rispetto nutrivano per lui coloro che gli si presentavano davanti.
Lui così fiero ma alla fin fine così tenero... stiamo pur sempre parlando di un cucciolone travolto da una serie di eventi così strani da far girar la testa a chiunque.
Di sicuro sappiamo cosa pensa ora o almeno lo possiamo intuire dal suo sguardo, cambiato così tanto nel giro di pochi minuti.
Lui se lo sentiva che era il momento... da giorni ci dava segnali abbastanza espliciti e ce lo chiedeva!
Lo abbiamo quindi, ascoltato di nuovo e abbiamo aperto l'ultima "gabbia" della sua vita.
Ora è davvero libero, insieme a tutt* le/gli altr* abitanti del pascolo che l'hanno accolto davvero come un principe e con lui noi tutt*, che finalmente riusciamo ad assaporare l'essenza vera della sua liberazione o forse, l'essenza vera della liberazione stessa.
Non è forse un caso che oggi, a 22 anni dalla morte di Jill Phipps investita durante un presidio da un camion che trasportava vitelli per la macellazione, si senta così forte la necessità di assaporare davvero la libertà.
Quella libertà che lei non ha più, quella libertà per la quale tanto ha lottato, quella libertà per la quale è morta.
La libertà di Scilla la dedichiamo a lei.