Sull'umanizzazione degli animali se ne sentono di cotte e di crude, di legittime e illegittime.
Alle volte si parla di empatia come di abbassarsi al loro livello. Ecco questo tipo di empatia poco ha a che fare con l'antispecismo ed è l'antitesi di quello che si intende quando si dice di simpatizzare per una causa. Nei video che potrete trovare sotto l'antispecismo è totalmente assente, non ce ne è minimamente il sentore.
Per questo siamo vist* sempre come troppo sever* sulla questione, antipatiche, non vogliamo mischiarci con l'animalismo anche quando arrivi oltre i confini di specie e provi a definirsi come nospecismo, nodominio, nonspecismo, nomattatoio, controspecismo, aspecismo e mentre scrivo qualche gran vegano starà sicuramente creando una nuova pagina facebook con una nuova associazione vegana save qualcuno che si definirà antispecista fino a quando degli antispecisti ci parleranno e gli spiegheranno bene quattro o cinque concetti da mettere in chiaro:
<< L'antispecismo
è politica liberazionista,
non è animalismo abolizionista o welfarista,
non è ambientalismo,
è antifascismo,
è contro il patriarcato e il paternalismo,
Il bello è che sua prospettiva può essere esaminata e applicata da vari ambiti politici: anarchico individualista, di sinistra, socialista, rivoluzionario marxista e democratico. Tutti concetti che riconoscono delle libertà di base all'individuo come parte del vivente.
Però non vogliamo nè che il concetto politico rivoluzionario che è nell'antispecismo, nè le Nostre lotte, e quando scrivo Nostre con la maiuscola e sottolineato è perché voglio comprendere anche degli animali che resistono e che riescono a liberarsi con e senza la nostra complicità, siano usat* come scuse per creare altre gerarchie accettabili anche da chi ha scelto di andare oltre il concetto di specie ma rimanere saldamente ancorato ai valori di base dell'antifascismo e del rifiuto ematico di qualsiasi tipo di paternalismo e suprematismo con autorità che si vogliano fare eleggere a portavoce di chiunque.
Qui ci riallacciamo al concetto di anarchismo individualista
(che è l'unico rimasto in parte ancora ancorato ai suddetti concetti antiautoritari e antifascisti) e di superamento della solidarietà con il mutuo soccorso tra animali e la complicità nell'azione diretta nella liberazione e nella resistenza antifascista e per conseguenza diretta antiautoritaria, anticapitalista e antispecista.
Smettere di umanizzare gli animali e iniziare ad rianimalizzare gli essere umani, cominciando da se stessi e le persone con cui veniamo in contatto nella nostra vita.
Non dobbiamo convincere nessuno, non dobbiamo rispondere alle domande, dobbiamo farle.
La politica d'azione è anche arrivare a porre questioni dove nessuno si aspetterebbe che si sarebbero mai messi in discussione certi argomenti.
E questo si fa con il dialogo e il contatto, non ci si vuole porre nello stile della propaganda, del marketing che porta a perdere la possibilità di essere ascoltati a livello politico da delle persone seriamente interessate e che possano dare energia vitale alla lotta che continua ogni giorno, in ogni strada, in campagna, in città, sui muri dei palazzi dello sfruttamento che vengono demoliti e ricostruiti ogni giorno, da sempre e per sempre, senza limiti dettati dalla memoria che oramai è inesistente su questo pianeta.