MANIFESTO


***AGGIORNAMENTO!
Per sapere com'è andata poi, vi rimandiamo a questo post:

ADOTTA UN ETTARO LIBERATO

David abita ad Ambra da circa dieci anni.
Ci siamo conosciuti nel 2012 e ad inizio 2013 mi sono trasferita qui dopo essere stata licenziata per la chiusura della Sacaim di Venezia.
Dietro casa c'era e c'è tutt'ora ma è inattivo, un allevamento-lager di tacchini per Amadori, noto marchio che rifornisce gli scaffali di tanti supermercati e macellerie.
7 capannoni stipati all'inverosimile, circa 30000 creature ogni 6 mesi deportate al macello per finire negli scaffali dei supermercati costrette per 3 mesi a vivere senza luce del sole e senza aria, ma solo con illuminazione al neon 24 ore su 24 e impianto di condizionamento per mantenere la temperatura stabile che riversa nell'aria polveri sottili di legno misto a guano...

Natale e Capodanno tra le belve


***MENU' DI CAPODANNO***

ANTIPASTI
Tortino di Basmati all’uvetta e mandorle
Pinzimonio con soyanese alle erbette

PRIMI
Pasta al forno al ragù di porcini e noci

SECONDO
Seitanino con lenticchie

DOLCE
Torta della Nonna Vegana

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Oltre ai sabato e alle domeniche di dicembre, abbiamo deciso di accogliere chi volesse stare con noi anche a Natale e Capodanno.

Precisiamo che non lo facciamo perchè sentiamo così vicine ed importanti queste festività (anzi le consideriamo figlie del solito capitalismo e dominio che combattiamo ogni giorno).
Lo facciamo perchè sono periodi di pause lunghe in cui una persona potrebbe essere più comoda a farsi il lungo viaggio per venire da noi, cogliere l'occasione per conoscerci, passare qualche giorno di libertà spartana e mangiare un buon pranzo o cena vegan, senza contribuire alla grossa distribuzione, alla ristorazione fine e se stessa ma contribuendo invece alla realizzazione di un sogno.
Vi si chiede un pò di collaborazione o un'offerta per i giorni che volete soggiornare da noi e un'offerta di 30 euro per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno.
Ovviamente, soprattutto per Capodanno, niente botti-casino estremo-molestie notturne alle belve visto che per loro, anche se è la fine dell'anno, comunque sia è notte e la notte si dorme.
Il menù verrà deciso a breve e palesato in tutta la sua beltà-bontà qui.
Vi ricordo che se restate con noi qualche giorno, potrete anche assistere alle nostre autoproduzioni carpendone i segreti che nessuna ricetta scritta vi potrebbe svelare.
Per prenotare (eh si abbiamo bisogno di essere avvisati prima per organizzarci visto che siamo sempre coperti di cose da fare) vi chiediamo di scriverci una mail specificando in oggetto NATALE o CAPODANNO, scrivendo quando e in quanti verreste e noi vi forniremo tutte le info del caso.
La mail alla quale scrivere è dezynoir@gmail.com
Se proprio proprio non avete la mail, scrivete pure un messaggio nella pagina Facebook.
Grazie

Dicembre è iniziato

Dicembre è iniziato, il freddo finalmente ci fa sentire che è inverno e il primo week end "open" di Agripunk è passato.
Week end lungo, tra l'altro, che ci ha portato un bel via vai di persone, doni e lavoretti da fare.
All'inizio eravamo un pò incerti sull'iniziativa (si sa che siamo un pò allergici alle folle e alla società) invece questo primo appuntamento ha riempito noi di soddisfazione, le belve di coccole e pappe e voi che siete venuti, di aria pulita e pappe buone... talmente buone che ve le siete pure portate via!
Vogliamo ringraziare infinitamente tutti coloro che son passati per un'ora, un giorno, 3 giorni e che hanno voluto condividere con noi la nostra tavola, la nostra casa e le faccende quotidiane.
Sono venuti sia coloro che ormai in un modo o nell'altro stanno entrando nel tessuto connettivo di Agripunk, sia persone nuove.
Premio "tenacia" ad un ragazzo di Varese che ha sfidato Trenitalia, diligenze, fiumi, monti e ore interminabili di viaggio per venirci (finalmente) a trovare e che appena arrivato a casa il primo messaggio che c'ha mandato è stato "mi mancate già, sento un vuoto dentro.."
Una cosa ci colpisce tantissimo di chi viene a trovarci per la prima volta...
Noi abitando qui e abitandoci anche quando i capannoni svolgevano la loro funzione di lager, ogni giorno guardiamo questo posto con occhi proiettati al futuro.
Tante lacrime abbiamo versato "prima" ed ora che siamo in lotta per convertire questo posto, guardiamo le cose appunto pensando al futuro... lì ci facciamo la voliera, lì ci mettiamo i conigli, lì la serra e così continuando.
Chi viene qui per la prima volta girella tra i capannoni guardandosi intorno mentre noi parliamo e raccontiamo e ad un certo punto ci rendiamo conto di quanto questo posto colpisca le persone.
A noi sembra un sogno che ora sia chiuso, ma chi lo vede per la prima volta lo vive come un incubo... ci si rende finalmente conto di cosa sono veramente gli allevamenti intensivi e ci si immedesima davvero con le povere anime che lì dentro hanno passato i loro ultimi attimi.
Per fortuna basta girarsi un attimo per essere assaliti dai caprini e vedere le maialotte mangiare felici coi polletti che scroccano per far ritornare la speranza.
Ed è qui che siete fregati, che sentite l'esigenza di tornare, che iniziate a progettare e magicamente vi ritrovate proiettati al futuro come lo siamo noi.
Abbiamo bisogno di persone come voi, date una speranza al genere umano.
Vi ringraziamo infinitamente!!
Voi che siete già stati qua sappiamo che tornerete e a voi che state leggendo e che ancora state pensando se farlo oppure no...
Le distanze sono relative... che state aspettando?







20 dicembre, Presidio contro il mattatoio di Roma



Sabato 20 dicembre anche Agripunk aderisce, supporta e partecipa al presidio davanti e contro il mattatoio di Roma.
La schiavitù degli animali inizia negli allevamenti di riproduttori: tramite inseminazione artificiale, future tristi mamme vengono fecondate, le uova vengono loro subito levate per poterle ri-fecondare e ricominciare da capo la tortura mentre gli altri figli vengono portati via per poter depredare queste mamme del latte.
Quando i pulcini covati dalle incubatrici vengono alla luce e quando altri figli vengono strappati alla loro madre, vengono portati negli allevamenti da ingrasso che tristemente conosciamo.
L'ultimo viaggio, dopo pochi mesi di prigionia, li porta tutti indipendentemente dalla specie di appartenenza nello stesso posto dove impauriti, stremati e sopraffatti vengono infine uccisi.
Questo luogo è il mattatoio.
In ogni città ce n'è uno proprio accanto alle vostre case, ai vostri luoghi di lavoro e svago.
Contrastare il consumo di carne presidiando davanti ai negozi o nelle piazze si, è efficace ma ci si allontana alla fin fine dai luoghi VERI di tortura dei quali chiediamo la chiusura: allevamenti e appunto mattatoi.
Lì finiscono la dignità, la vita, e la speranza e da creature viventi queste anime innocenti si trasformano i cibo, materia prima, cose da consumare.
Davanti a questi posti bisogna andare.
Questi sono i posti da colpire.
Tutti abbiamo il dovere di far conoscere e vedere quello che accade dentro a questi posti.
Questo è la motivazione dell'esigenza di questo presidio.
Inoltre scendiamo in piazza per essere complici e solidali con l'azione di blocco dei camion della morte, messa in atto in Canada poche settimane fa, da parte di alcun* attivist* che si sono recat* di fronte un mattatoio di Toronto e hanno bloccato i camion carichi di individui destinati al massacro. Il presidio di Toronto è stato represso con brutalità e violenza, e alcun* attivist* arrestat* solo per essersi seduti davanti a un cancello. 
A loro esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità, ed esigiamo la loro liberazione immediata, insieme alla liberazione di tutt* gli e le attivist* incarcerat* per difendere la libertà. 



Dicembre Agripunkino


Tutti i sabato e domeniche di dicembre, siamo "aperti" e vi aspettiamo per una visita pomeridiana per conoscere i nostri ospiti, per conoscere noi e soprattutto, per visitare l'ex allevamento.
Gli allevamenti intensivi sono posti dove non fanno entrare facilmente visitatori, quindi è difficile rendersi conto di quali sono le reali condizioni in cui sono costretti a vivere gli animali detenuti in questi posti cupi e tristi.
Questo mese invece avrete la possibilità di entrarci, per condividere le angoscie dei pennuti che lì dentro hanno passato i loro ultimi giorni ma anche la gioia perchè ora è vuoto e, anche con il vostro aiuto, non riaprirà mai più le sue porte all'orrore.
Dopo il giretto per il bosco, saremo felici di invitarvi a condividere con noi la cena, ovviamente vegana (ma siamo anche stufi di precisarlo).
Il tutto chiedendovi solo un'offerta per aiutarci a sfamare le bestiole e per contribuire alla nostra raccolta fondi per le recinzioni.
Per partecipare sarete costretti a telefonarci, mandarci una mail oppure a scriverci qui sulla nostra pagina per "prenotare" e vi chiediamo ovviamente di farcelo sapere massimo 2 giorni prima.
Grazie a tutti per l'attenzione e speriamo di vedervi numerosi.
Ovviamente siamo sempre ad Ambra (Ar) in Località L'Isola comunque quando chiamate vi spieghiamo anche la strada.

Agripunk...dalle stalle alle stelle.

Qui ad Agripunk, se venite a trovarci, potrete conoscere i nostri dolci e carinissimi pelosetti.
Abbiamo i maialini, Coco e Frida.
OO carini i maialini..appena li vedi: "O cristo ma non erano estinti? Che so dinosauri?"
Eh... vedrai, i maialini quando crescono diventano 2 scrofe da 200 kili, che se ti ci avvicini senza qualcosa di commestibile ti rovesciano in mezzo al pantano e ti staccano un piede.
Via dai se le maiale ti fanno paura, abbiamo Pablo il cinghialino di San Leolino.
AH! BELLINOOOOooo, si può accarezzare????
Si, ma attenti che è un verro di macchia, e quindi? Niente....fa solo le carichette tipo caterpillar e se ti prende ti smonta un ginocchio. E poi poverino quando mangia sputa fuori il cibo che mastica dal buco della fucilata sul muso, spruzza tutto in quà e là.
Si dai.... ehm, no.... MA CI SONO I 2 CAPRETTI!!! Mirtillo e Antonello!!!
Checcariniiiii!!!! Bellini i capretti!!!!
Si si, sono innocui loro.......si possono coccolare?! Ah già.... anche no. Anto scappa via quando ti avvicini e non si fa più acchiappare da dopo che gli si son sbarbate le palle.
E l'altro, che è eunuco, è un maniaco sessuale che si piscia direttamente in bocca e il ciuffo gli cola di piscio di Anto. Bellini anche i capretti.....
Ah allora..aspetta, ma avete i pennuti??
Cerrrrrto. C'è Giorgina la tacchina, la gallina Ramina, il cappone Oro e la Cleo.
Si possono accarezzare loro!!!
.....Eh no. Forse l'unica è la Ramina che è una fogna e raspa i lombrichi nella merda delle scrofe, ma un pochino si fa coccolare, gli altri scappano e la tacchina becca e ti prende la mira per cavarti direttamente un occhio.
La Cleo se provi a prenderla ti stordisce con il suo allarme da faraona che quando finisce devi passare dall'Amplifon a farti un controllo.
Però abbiamo i cagno-loni!!!! meglio di no, so tre rottweiler.
Dai e le gattine?? Sono amorose!!
Si.....ehm.....sono totalmente asociali. Marì ti sfregia, la Raia scompare tra le scatole e dalla Iris meglio stare lontani, se ci tieni alla tua salute e a non prenderti l'ebola felina.
Ok. Le ultime arrivate son le paperine, dolcicarinecoccolose paperine.
Però Marylin e Twiggy sguazzano nella merda. Cagano e se la rimangiano!!! Come Gianni Morandi.
Si dai, abbiamo capito.....Agripunk non se lo cagherà mai nessuno.....

Riflessioni novembrine

Oggi è il 1 novembre.
Data importante per vari motivi.
Si festeggia l'inizio del nuovo anno celtico dopo il Samhain della notte scorsa, si festeggia l'anniversario della fondazione della Vegan Society e da questa data ufficialmente l'autunno entra nella sua parte più dura a ridosso dell'inverno.
Volevamo fare qualcosina per festeggiare queste belle cose (tipo una festina di Samhain vegan), però purtroppo siamo stati impegnati in ben altre faccende, tra l'altro anche abbastanza spiacevoli.
Ci rifaremo sabato prossimo 8 novembre con la presentazione del libro "Fermare Green Hill".
Ora siamo qui per narrarvi, a mente fresca e rabbia sbollita (circa...) quello che ci è successo domenica scorsa.
Domenica 26 ottobre era una bellissima giornata.
Abbiamo passato la mattinata a preparare la pappa per le belve, quindi a dargliela, stare un pò con loro, fare qualche lavoretto poi al pomeriggio ci siamo presi un paio d'ore di riposo pomeridiano.
Verso le 17, visto che non si sentivano più spari in lontananza e visto che era un tramonto stupendo abbiamo aperto le nostre maialozze dal loro recinto gigante nel quale stanno protette e le abbiamo fatte girellare felici in mezzo a rovi e alberi, sempre comunque all'interno della nostra area che vi ricordiamo essere di 26 ettari.
Siamo stati con loro e i caprini a saltellar di qua e di la trovando, tra l'altro, una decina di mazze di tamburo paurosamente belle, grosse e buone.
Si stava benissimo...il sole che illuminava queste creature possenti quanto delicate, selvagge quanto intelligenti, imponenti zampettare come fatine tra i cardi.
Ad un certo punto Coco, la scrofa rosa andava dietro all'ultimo capannone da sola.
Dopo 10 minuti nemmeno abbiamo iniziato a chiamarla visto che non ritornava indietro e non la vedevamo nemmeno uscire dall'altro lato.
Siamo andati a cercarla e lei era sempre dietro al capannone, ci è venuta incontro con un fianco e la zampa sinistra davanti completamente insanguinati e con una freccia rossa appuntata sulla sua spalla.
Panico.
Estremo e semplice e puro panico.
Prima di tutto abbiamo provato a farla venire davanti casa in modo da essere più al sicuro, poi abbiamo iniziato un'odissea di telefonate...tra l'Asl, tra la Provinciale (che ci ha dato in affido Pablo il cinghiale), il veterinario nostro e la Mila di Gavignano per capire che fare ma soprattutto perchè qualcuno venisse a vedere come stava la piccolina.
Piccolina che intanto approfittava della situazione per spazzolare tutte le ghiande attorno al lago.
Era mortificata povera stella...ci guardava come se dicesse "ok va bene mi sono allontanata un pochino, ma che ho fatto per meritare questo?"
Girava senza pace perchè voleva tornare al recinto da Frida e, mentre tentava di passare per andare all'allevamento, ha sbattuto contro il muro, è scappata di corsa e ha perso la freccia.
Sapevamo che i veterinari sarebbero arrivati a momenti, quindi bisognava tenere calma lei e ritrovare sta freccia maledetta, il tutto mentre era calata la notte.
La freccia ce l'ha fatta trovare lei, mettendosi accovacciata accanto...che creatura intelligente e umile.
Poi soddisfatta dal lauto pasto e per essersi levata quel coso di dosso, si è andata a nascondere nel bosco proprio all'arrivo dei veterinari per poi riapparire quando se ne sono andati per chiederci di farla tornare con la sua sorellona.
Il giorno dopo è tornato il veterinario per estrarle la punta che le era rimasta conficcata nella cotenna ma prima siamo andati a sporgere denuncia perchè: primo la balestra non è assolutamente un'arma consentita per la caccia, secondo NON SI SPARA AD UN MAIALE, terzo non si spara all'interno delle proprietà altrui.
Pensavamo le fosse rimasto dentro un pezzettino piccolo, una puntina irrisoria invece ci siamo trovati davanti ad una cuspide assassina, usata per spaccare le ossa e con 3 lame.
Non occorre specificare l'incazzatura apocalittica.
Del fatto sono stati informati la Polizia alla quale è stata fatta la denuncia, le Asl di Arezzo e Valdarno, la Polizia Provinciale e da ieri anche la Polizia Municipale e il Sindaco di Bucine al quale come privati cittadini del suo Comune, come Venus in Fur e come I-CARE abbiamo chiesto che venga inequivocabilmente revocato il permesso di cacciare nella zona delimitata dalla proprietà del Podere L'Isola che stiamo per acquistare e della quale abbiamo l'utilizzo.
Nei prossimi giorni stileremo un testo di richieste da portare al Sindaco che devono essere assolutamente accolte per consentire la tranquillità nostra e soprattutto dei nostri animali.
Accogliamo animali da privati, da enti e da associazioni.
Abbiamo il supporto ed addirittura ci potrebbero chiedere aiuto le istituzioni del territorio che ci hanno già contattato e che ci stanno aiutando con questa faccenda.
Non possiamo permetterci di dover stare tutti i giorni, soprattutto i festivi, col fiato sul collo e a fare le ronde perchè c'è qualche imbecille che ci punta un'arma addosso.
Anche stamattina c'era la battuta di caccia al cinghiale, ce li siamo sentiti entrare quasi fin sotto casa.
Basta, non ne possiamo più e abbiamo deciso di agire.
Forse questo pirla della domenica pensava che gli animali ci fossero scappati, forse pensava che una volta ferita Coco scappasse nel bosco dove poteva tranquillamente farne ciò che voleva, l'unica cosa che non ha pensato è che è una creatura cresciuta avvolta dall'amore e abituata ad essere chiamata per nome.
Anche se con noi da poco, con noi ha già instaurato un rapporto di amicizia quindi, quando si è sentita chiamare per nome, ferita e stupita, ha seguito il suono della nostra voce ed è tornata da noi per farsi curare.
Ora sta bene, la ferita si sta rimarginando senza problemi, l'appetito le è tornato alla grande e dopo quello che è successo, oltre all'amicizia si è consolidata anche la fiducia.
Le abbiamo promesso che faremo tutto quello che è in nostro potere per trovare il responsabile e per far si che cose del genere non accadano MAI PIU'!
I nostri animali devono stare liberi e al sicuro, ad ogni costo e ci arriveremo con ogni mezzo.
Grazie a chi ci ha aiutati in questi giorni e chiedo, a chi di voi leggerà, di condividere questa storia e se conoscete qualche giornalista fateci contattare.
Vogliamo sputtanare il bracconaggio, soprattutto quello travestito da caccia regolare.
Vogliamo far conoscere la sua storia perchè possa servire a sensibilizzare la gente sulla pericolosità di una cosa così becera chiamata addirittura "sport".
Dai vostri Agripunkini in stato d'ansia perenne, sperando di vedervi numerosi sabato prossimo.







Ciambellone alcolista

Qualche week end fa, mentre io e Spiros eravamo a fare figuracce in quel di Bari (non sono abituata a parlare in pubblico, chiedo venia e prometto che chiederò ripetizioni a Simone di Earth Riot), Leo è venuto qui a vedere finalmente il posto dove andrà a vivere prossimamente, a fare la prova convivenza Diablo-Dioniso e dare una mano a David nello svolgimento delle normali e straordinarie faccende quotidiane.
Leo ha assolto anche l'arduo compito di sfamare il mio uomo in maniera esemplare e al nostro ritorno, dopo 11 ore di viaggio con 3 cambi treno e temperature oscillanti tra il polare e l'equatoriale, ci ha fatto trovare la cena pronta con annesso dolcino strabuono (apprezzato particolarmente anche da Iris e Zena) e una cucina talemente linda che solo per questo lo adorerò in eterno.
Ma, ahimè, tutto questo ha scatenato una tortura per la sottoscritta che è stata messa alla prova nel complicato tentativo di rifare precisa precisa la ciambella bicolore di Leo.
Premessa...odio lo stampo da ciambelle...è rigido, scomodo, mi si attacca sempre...insomma lo odio.
Comunque purtroppo non sono riuscita a sottrarmi dalla "sfida" e quindi voilà, il ciambellone bicolore di Leo però rifatto seguendo la ricetta della torta "fantasma" e con qualche modifica sfiziosa e alcolica.


Ho preparato un unico impasto mescolando: 
200 gr di farina, 200 gr di zucchero di canna, un pizzico di vaniglia, un cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale, 5 cucchiai d'olio, un cucchiaio d'aceto di mele e 250 ml di acqua.

Ho diviso l'impasto in 2 ciotole aggiungendo nell'impasto bianco anacardi spezzettati e un goccio di nocino fatto in casa e per l'impasto scuro 3 cucchiai di cacao e un goccio di liquore al cacao e latte di riso frutto di un baratto a Bari.



Poi ho fatto colare alternativamente i due impasti nella tortiera malefica unta precedentemente con olio di arachidi.


Messa in forno a 180° per mezz'ora, tirata fuori dal forno e lasciata raffreddare e poi ribaltata nel piatto da portata.
Nelle foto che seguono si vede il ribaltamento e viene anche svelato un arcano: come mai in tutte le foto alle mie torte manca sempre una fetta.


Le povere tortine ancora quando sono roventi,subiscono un violento sciacallaggio.


Questo accade matematicamente ogni volta....


Ed alla torta manca sempre una fetta.


Però questo significa 2 cose: che la torta era buona (è durata mezza giornata forse) e che posso affrontare qualsiasi sfida.
Ora sfido voi a rifarla modificandola come più vi piace.
Piccolo suggerimento..per farla alla frutta, invece di acqua e aceto di mele, mettete la stessa quantità di succo di agrumi, viene ancora meglio.

Dez

Ricetta d'ottobre: sacrifichiamo Zucchetta!!

Ci sono 3 amichette: Zucca, Zucchetta e Suca.

                                  

Sono nate nello stesso orticello da piante mamma diverse e sono state le prime a lasciare l'ovile per andare incontro al loro destino.
E' ottobre: mese di temporali, cambio di bioritmi, streghe e zucche!!
Quindi noi stasera si vuole mangiar zucca!
Zucchetta è la figliola di una pianta nata da un seme trovato all'interno della cara (e tanto buona) Zucca di nonno Nico, frutto davvero speciale dal profumo di melone.
Purtroppo per lei, ma non per noi, questa sera abbiamo decisa di farla diventare l'ingrediente principale della cena:
 Riso con zucchetta saltata ed anacardi.

Voi di sicuro non potete avere proprio lei in polpa e foglie, però non è invidiosa quindi questa ricetta potete provarla con qualsiasi altra zucca a patto che sia dolce e proveniente da realtà sostenibili.

Ombra all'assalto


Prendete la vostra zucca, pulitela senza scordarvi di conservare i semi per l'anno venturo e tagliatela a fettine e tagliate poi ogni fettina a metà per fare delle mezze lune. 
Se avete un Rottweiler che vi ronza attorno state molto attenti..vanno pazzi per le zucche e potrebbero assalirvi.

Prendete poi una bella manciata di anacardi e tagliateli a pezzetti e uniteli alla zucca.


 In una padella, mettete olio d'oliva, un goccio di salsa di soia e mezza cipolla rossa a dadini.


Quando inizia a soffriggere lievemente la cipolla, buttate in padella la zucca e gli anacardi. Fate cuocere un pò senza coperchio mescolando fino a quando vedrete la zucca fare un pò di crosticina.
Far cuocere ancora un pò con il coperchio. 
Nel frattempo mettere a bollire l'acqua salata per cuocere il riso



Quando la zucca sarà cotta, levare il coperchio e far asciugare la restante acqua e quindi spegnere il fuoco. 
Intanto buttare il riso a cuocere quando l'acqua bolle.


Scolate il riso, mettetelo nel piatto con la zucca saltata di lato o sopra come preferite.
Come al solito non sono riuscita a fotografare il piatto illeso..ma sappiate che quando accade questo, è perchè il piatto è troppo buono.


Buona zucca, buon autunno, buon Samhain.

Riflessioni ed eventi di inizio ottobre



Inizia ottobre e finalmente sembra davvero autunno..
amiamo profondamente l'autunno.
Con le prime piogge il torrente inizia a riprendere il suo corso, le ghiande per Pablo maturano, si raccolgono le ultime inaspettate zucchine e le prime tanto attese zucche, sono quasi pronte le noci avanzate dagli scoiattoli e dallo Spiros, scopriamo sorprese gustose come viti di uva fragola e mele semiselvatiche.
In questi giorni ci sono venuti a trovare ed aiutare tanti amici: Spiros e Federica, futuri inquilini agripunkini, i ragazzi di Las Vegans che ci hanno aiutato a preparare il recinto per le loro maialine che accoglieremo a giorni, Emily e Giacomo che stiamo cercando di convincere a trasferirsi qua e Massimo Tettamanti che, per chi non lo sa, è l'unico ad avere accolto il nostro grido di aiuto, avere avuto fiducia in noi e nel nostro progetto ed essersi movimentato per renderlo reale, cosa che vediamo sempre più vicino all'orizzonte.
Manca davvero un soffio, l'ultima volata..
Siamo emozionati e anche un pò impauriti perchè finalmente ci rendiamo conto di quello che abbiamo fatto fin'ora, dell'importanza di quello che stiamo facendo e la responsabilità che avremo poi.
Ma abbiamo lottato tanto per questo quindi siamo felici..e già vi anticipiamo che appena il dado è tratto, si farà una festa gigantesca!!

Smettendo un attimo di sognare, vi comunichiamo gli eventi di questo mese che supportiamo e ai quali parteciperemo.


Il primo è l'11 e 12 ottobre a Bari, i Vegan riot Days presso l'Ex Caserma Liberata.




VEGAN RIOT è un collettivo nato nell'Ex Caserma Liberata che ha come scopo la diffusione di idee e pratiche basate sull'antispecismo attraverso proiezioni, dibattiti, cene, banchetti informativi.

La due giorni si propone come mezzo per conoscere e confrontarsi con altre realtà operanti sul territorio italiano, trarre spunti di discussione e far nascere nuove proposte in materia di attivismo in Puglia.

Noi di Agripunk saremo loro ospiti sabato 11 ottobre dalle ore 19 insieme all'Ippoasi per raccontarvi di noi e di come è nato tutto.
Qui l'evento fb :https://www.facebook.com/events/1473558629578840/?fref=ts


Poi volevamo segnalarvi l'evento organizzato a Latina da Azione Antispecista Latina, di cui fa parte il nostro quasi Agripunkino Spiros, contro il Festival Internazionale del Circo il 18 ottobre.




Avendo io (Dez) lavorato nel restauro e sapendo come il Ministero dei beni culturali piange miseria quando si tratta di tirar fuori soldini per salvare il nostro patrimonio artistico, trovo scandaloso che un evento del genere dove si promuove la sofferenza animale sia patrocinato, tra gli altri, anche dal Ministero stesso.

Ci saranno attività circensi provenienti da mezzo mondo e saranno tutti rimborsati e spesati con i soldi che dovrebbero essere destinati a non far cadere in pezzi le testimonianze del nostro passato artistico e culturale.
Finanziamenti che supportano la detenzione in schiavitù, la non-vita al di fuori del proprio habitat e l'uso della violenza ai fini di addestramento di centinaia di animali usati come fenomeni da baraccone, derisi e umiliati.
Sosteniamo e supportiamo quindi questo evento, facciamo sentire che Latina non è la capitale del circo, perchè Latina e l'Italia intera sono contrari, non al circo stesso, ma al circo con animali si..e parecchio anche!

Comunicato dell'evento:

FINO ALL'ULTIMA GABBIA (A)
Il collettivo antispecista autorganizzato di Latina, chiama a raccolta tutt* i/le singol* e i gruppi antispecisti per contrastare il festival internazionale del circo, che porterà in città più di 10 circhi, provenienti da varie nazioni europee, dal 16 al 20 ottobre.
A questo evento noi rispondiamo così come rispondiamo ad ogni forma di dominio e sfruttamento, e cioè con un'organizzazione orizzontale ed azioni dimostrative, dirette a sovvertire la cultura autoritaria e specista, che ogni giorno minaccia la libertà d'ognuno, a prescindere dalla propria identità biologica.
Coscienti che la violenza su ogni individuo non umano è tirocinio della violenza perpetrata sulle persone, invitiamo chiunque a scendere in strada, gridando il proprio rifiuto al teatro dell'orrore che tenta di travestire la tortura in divertimento, rivestendolo di colori ammicanti e lustrini sgargianti.
Sicuri del fatto che l'antispecismo sia in linea unicamente con i principi antifascisti e libertari, invitiamo le realtà affini a partecipare ai presidi organizzati in tutti i giorni del festival, e al corteo nazionale indetto per sabato 18 ottobre 2014, (orario e luogo del concentramento a breve).
Non sarà tollerata la presenza di gruppi o di singoli notoriamente fascisti, così come ogni atteggiamento discriminatorio di carattere sessista, razzista o contro qualsiasi orientamento/genere sessuale.

FINO ALL'ULTIMA GABBIA,
PER L'ECOLOGISMO RADICALE
E LIBERAZIONE ANIMALE

COLLETTIVO ANTISPECISTA AUTORGANIZZATO LATINA.


Gruppi aderenti (lista in aggiornamento):
-COLLETTIVO ANTISPECISTA LATINA
- BOLOGNANIMALE
-FAPA varese
- ANTISPECISTI PRATESI
- AZIONE ANTISPECISTA LECCO
- COLLETTIVO SWAMP LATINA
-COORDINAMENTO ANTISPECISTA

EVENTI :
16 OTTOBRE 2014 PRESIDIO AL FESTIVAL (15.30-22) via rossetti
17 OTTOBRE 2014 PRESIDIO AL FESTIVAL (15.30-22) via rossetti
18 OTTOBRE 2014 CORTEO NAZIONALE CONTRO IL CIRCO CON ANIMALI E IL FESTIVAL DELLA TORTURA (concentramento h 13.00 via del corso, altezza palazzo m )
19-20 OTTOBRE PRESIDI CONTRO IL FESTIVAL (/16-22) via rossetti
Evento fb: https://www.facebook.com/events/439229559552440/?fref=ts

Vi ricordiamo che è sempre aperta la nostra raccolta fondi, con un clic sul pulsante in alto a destra ci potete aiutare economicamente per contribuire alla costruzione dei recinti, sfamare Pablo, al restauro del podere ecc...ora si inizia seriamente coi lavori!!
Vi ricordiamo anche che siamo sempre qui a vostra disposizione se volete venire a trovarci, a cena lasciando una modica offerta, per buffet o gastronomia insomma..fateci lavorare.

E tenetevi liberi l'8 novembre.....


Lode al cacciatore ed a tutti quelli come lui

Lode o cacciatore!
Tu impavido, selvaggio, che scruti l'orizzonte dall'alto e senza paura, nemmeno un accenno di tremore, premi il tuo grilletto e per un attimo ti credi padrone dell'universo.
Ovvio che titolo e premessa sono molto ironici..
sarcastici più che altro.
Da un pò di giorni odio i cacciatori ancora di più di quanto li odiavo prima..e pensavo di essere arrivata al culmine.
Ma non è così.
Dopo avere letto la notizia della morte di Daniza durante la sedazione per la cattura, il mio odio è salito ancora.
Odio odiare.
E' una perdita di tempo e salute.
Ti focalizzi sul quello e rischi di perderti tante cose belle.
Ma il mio è un odio diverso.
Odio perchè non capisco.
Non ho mai capito che divertimento ci trovavano i miei nonni ad andare a caccia.
Il nonno paterno se n'è andato parecchi anni fa.
Quando è morto a mio padre toccava in eredità il fucile...ebbe il buon senso, ma non troppo, di non tenerlo e di regalarlo al più caro amico di mio nonno..facendo in modo che quel fucile continuasse a sparare.
Il nonno materno è ancora vivo e vegeto e, per fortuna, pare che non vada più a caccia ma vada solo a far correre i cani nei campi.
Con lui c'ho sempre discusso e litigato perchè andavo a trovare mia nonna spesso, avevo un laboratorietto di restauro nella casina accanto, e quando ci arrivavo trovavo piume e pellicce.
Quando andava bene..
Quando andava male addirittura lepri appese al filo dei panni.
Ma erano i miei nonni..lui è mio nonno.
Ma lo stesso la rabbia montava.
Da quando abito qui in Toscana, patria di cinghialari, la rabbia è cresciuta insieme all'odio.
Non capisco come possa essere una persona fissata in maniera così maniacale al suo fucile e alla sua mimetica.
Svegliarsi alle 5 di mattina, di domenica, con sti imbecilli che ti sparano sotto la finestra della camera da letto, farebbe incazzare anche l'uomo più buono del mondo.
E' da quasi 2 anni che, puntualmente, scacciamo gli idioti che vengono a caprioli..quei fantastici caprioli che ogni alba e ogni tramonto, vengono a salutare i nostri capretti.
Poi qualche giorno fa, quella che credevo l'apoteosi.
Veniamo chiamati per essere affidatari di un cinghialetto che, causa grossa lesione al setto nasale da arma da fuoco, non è ritenuto idoneo ad essere reinserito in natura.
Un anno e mezzo fa, girellava per un paese qui del comune di Bucine insieme alla sua mamma, attirati dai cestini delle immondizie e dalle "briciole" cadute dalle tovaglie sventolate dopo lauti pasti.
Un giorno sparirono entrambi.
Poco dopo rifece capolino in paese un cinghialotto da solo...senza la madre.
Aveva perso la sua mamma e si ricordava che in paese erano stati buoni con lui, quindi ci ritornò in cerca di aiuto.
Non aveva capito che forse gli stessi mariti delle donne che lo sfamavano, avevano ucciso la sua mamma..e non solo..
Il cinghialetto arrivò con un buco che gli perforava il setto nasale..dal lato destro il foro d'entrata di un paio di centimetri al lato sinistro dove l'esplosione del proiettile gli aveva procurato una lacerazione grossa come un pugno.
La gente del posto lo accolse e accudì, forse perchè in fondo in fondo qualcuno aveva sulla coscienza il peso di cosa era accaduto.
Da lì diventò una star..foto, coccole, pappa, brioche..l'idolo del paese.
Però il piccolo cinghialotto cresceva..dopo un anno e ancora col buco a sinistra aperto, iniziava ad essere grande ed a spaventare i bambini.
Inoltre quando mangia, a causa della lesione, parte del cibo gli fuoriesce dal buco, lui soffia, lo sputa e se lo rimangia.
E non era bello da vedere.
Poi qualcuno iniziava a notare con troppo interesse le dimensioni dei suoi cosciotti setolosi.
Accolto, ferito, reso orfano, ri-accolto e poi di nuovo minacciato..anche questo va oltre la mia comprensione.
Le donne che avevano a cuore la sua sorte si sono mobilitate e sono riuscite a farlo prelevare dalla Provinciale per metterlo al sicuro prima dell'irreparabile, poi insieme a Mila siamo riusciti a farlo giungere a noi.
Ce l'hanno affidato sicuri che qui non gli accadrà mai nulla di spiacevole.
Oggi stavamo sistemando la recinzione per tenerlo al sicuro lontano e protetto dai pericoli ed eravamo felici, lavoravamo davvero felici.
Entro in casa un attimo..guardo se ho posta su Facebook e leggo di lei..Daniza.
Un'altra madre uccisa e altri figli orfani e in pericolo.
Non ci credo.
Continuo a non capire.
E' surreale ma è accaduto.
Esco sconvolta e riprendo le normali cose da fare della sera..tacchina e faraone a nanna, cinghialotto al sicuro e recupero capre che si stavano ingozzando.
Avevo quasi messo le caprette nel primo cancello quando si sente uno sparo assurdo nelle vicinanze.
Loro agghiacciate, Pablo che inizia a gridare, noi bianchi come cenci che iniziamo ad urlare.
Ma che siamo in guerra?
E l'odio è salito alla massima potenza.
Siamo in mezzo ai boschi, è vero..ma ci sono boschi e case entrambi abitati e non capisco come possano permettersi di terrorizzare la gente e gli animali che ci vivono in questo modo.
Oltre a non capire cosa ci trovano ad uccidere delle creature così magiche.
Lode o cacciatore e tutti quelli come te.
Che puoi fare quello che vuoi senza fregartene mai delle conseguenze.
Per te ci sono leggi che puoi violare e leggi che puoi fare.
Per te non esistono confini.
Tu puoi girare per i boschi con il buio e magari spararmi mentre attraverso i capannoni con le mie capre.
Tu che vuoi riprenderti un cinghiale mancato.
Tu che terrorizzi e ammazzi madri e crei orfani che da soli probabilmente non ce la faranno.
Lode o cacciatore..che tu sia mio nonno, il mio vicino di casa, un addetto alla cattura di un'orsa..chiunque..sappi che ti odio.
Ti odio perchè non capisco come mai al posto di cuore e cervello, ti hanno messo un pezzo di pietra e una ghianda vuota.

Dez


Senza parole

Oggi il mondo fa ancora più schifo del solito..
addio bella mamma che difendevi i tuoi piccoli dall'uomo..
avevi ragione a difenderli..
siamo pericolosi e dannosi e violenti e scellerati.
Perdonaci se puoi..
anzi non farlo.
Non ci meritiamo il tuo perdono.
Ciao Daniza

Riflessioni settembrine

Il nostro progetto è strettamente collegato al podere in questione e il proprietario è ben disposto a venderlo.
Di creare un eco-co-housing non ci interessa un granchè, tanto meno riportare in vita antichi borghi creando realtà turistiche fini a se stesse.
Il senso del nostro progetto è levare un allevamento dal territorio.
Fregarlo agli allevatori per trasformarlo da luogo di reclusione e sofferenza, in rifugio dove animali da reddito salvati (dalla macellazione e dai maltrattamenti degli allevamenti intensivi) possono vivere una vita piena, vera e morire di vecchiaia.
Ci servono persone che o fisicamente aiutandoci nell'azienda agricola o economicamente pagandoci un affitto quindi abitando qui e magari continuando a fare il lavoro abituale, contribuiscano al mantenimento degli animali.
Quindi innanzitutto è essenziale essere vegan, non vogliamo persone che al giorno rigovernino capre, faraone e maiali e la sera si mangiano le costolette.
La vita in questo posto deve essere in funzione di loro, che sono sfruttati ogni giorno.
Lavorano, vivono, soffrono e muoiono per l'uomo...qui noi dobbiamo rendere loro la dignità che fuori di qui è stata persa e derisa.
Verrà creata una cooperativa agricola, una fattoria con animali ma dove gli animali saranno i primi fruitori dei frutti della nostra terra e non saranno mai toccati con l'intenzione di far loro del male.
I doni della terra serviranno anche per sfamare le persone che vogliono condividere questo ideale e saranno gli ingredienti dei pasti che offriremo a chi verrà a trovarci, per passare uno o più giorni insieme a noi.
Liberare gli animali è doveroso, reinserirli nella loro natura sarebbe il massimo.
Purtroppo troppo spesso questo non accade.
Completamente impossibilitati per varie motivazioni (traumi psicologici o fisici e mancanza di spazio per loro nel pianeta-uomo) rendono necessarie questo tipo di realtà.
Posti dove una volta liberati, verranno tenuti e curati ma comunque in un contesto di libertà e spazi estesi dove poter, durante il giorno, interagire tra loro e farsi i fatti propri tranquillamente.
Vivere in funzione di loro..
Può sembrare una cosa assurda, senza senso ed esagerata.
Ma ogni giorno noi pensiamo a quello che l'umanità fa loro.
Ogni volta che li guardiamo negli occhi imploriamo pietà.
Chiediamo loro scusa ogni carezza che rivolgiamo loro.
Prepariamo il loro cibo come si prepara un'offerta ad una divinità.
E ci sentiamo bene e non perchè laviamo la nostra coscienza, non ci sentiamo in pace col mondo, non ci sentiamo illuminati..affatto!
Ci sentiamo piccoli piccoli, in due persone sole che cercano di curare almeno in parte i mali del mondo.
E non siamo sereni..ci preoccupiamo se un animale sta male, ci arrabbiamo per come a volte ci arrivano le bestiole, ci deprimiamo quando uno di loro purtroppo ci lascia, litighiamo mentre lavoriamo.
Non siamo santoni o guru che vogliono imporre il proprio pensiero.
Certo, vogliamo che veniate a trovarci.
Vogliamo che veniate a mangiare con noi, a fare quattro chiacchiere, a discutere di massimi sistemi dell'antispecismo..ma quello che ci preme davvero è che veniate a conoscere loro, soprattutto.
Conoscerli non solo facendo grattini e versetti strani, conoscerli restando con loro mentre mangiano, pulendo le loro casette, sistemando le loro recinzioni.
Passando del tempo reale con loro.
Scoprirete cose su di loro che anche noi abbiamo scoperto e stiamo scoprendo man mano che il tempo passa.
L'intelligenza di un tacchino, l'intraprendenza di una faraona, i caratteri così diversi di 2 capre, la cura maniacale di un cinghiale per i particolari.
Se già avete deciso di non mangiarli più, li amerete e rispetterete ancora di più.
Se invece ancora vi nutrite di loro, capirete che sotto a quel pelo e quelle piume, ci sono cuori che battono, cervelli che ragionano e anime bellissime che brillano da occhi sinceri.

C'est la vie

Cari Agripunkini,
non avremmo mai voluto scriverlo perchè non avremmo mai voluto che accadesse,
ma purtroppo c'est la vie..
Stamattina al risveglio abbiamo avuto una orrenda e straziante sorpresa.
La nostra Lisetta, a 5 mesi esatti dalla sua liberazione, è stata trovata morta aggredita da un qualche animale selvatico.
Non riusciamo a capire come possa essere successo..prima Kikko e ora lei e non era mai capitato che animali sevatici entrassero in giardino e si avvicinassero così alla casa.
Chi è venuto qui sa che dormivano tutti in un posto subito dietro casa dove potevamo controllarle di continuo e dormivano fuori per loro insindacabile scelta.
Quando hanno iniziato a godere della bellezza della libertà, si sono rifiutate di tornare ad avere mura intorno a loro e hanno scelto le stelle.
Ora Giorgina è da sola ma per fortuna Nefer e Cleo le stanno vicine.
Lisetta era la più chiacchierona e spavalda delle due e ci mancherà da morire non vederla abbaiare insieme a Diablo ai caprioli.
Ciao cuoricino nostro e perdonaci se abbiamo sottovalutato la potenza della natura.
Ci manchi da impazzire e sempre ci mancherai.
E non abbiamo nemmeno il tempo per piangerti come meriteresti.
L'altro ieri ci è arrivata la nostra vicina di casa che abita a Gavignano, che anche lei si prodiga ogni giorno per gli animali, tutta trafelata e in allarme per questo simpatico setoloso, Ciccino.

Ciccino, anche chiamato Lino, è un cinghialetto che un anno fa è comparso a San Leolino, paese nel comune di Bucine.
Si avvicinò piano piano alle case del paese, orfano a causa dei cacciatori per cercare cibo e aiuto.
Probabilmente quando hanno sparato alla sua mamma, hanno cercato di ammazzare anche lui solo che il fato ha voluto che venisse colpito in pieno muso provocandogli un buco d'entrata ormai rimarginato e uno di uscita largo ora di 2 centimetri dal quale fuoriesce l'aria che respira e parte del cibo che ingoia. 
Stremato e affamato è stato accolto dagli abitanti del paese i quali si sono prodigati per nutrirlo e curarlo (http://valdarnopost.it/news/a-san-leolino-adottato-un-piccolo-cinghiale-dagli-abitanti-e-diventa-subito-la-mascotte-del-paese).
Ora, con la riapertura della caccia imminente e la crescita del povero Ciccino, si sono trovati nella difficile decisione di portarlo via dal paese.
Al recupero dell'animale ha provveduto la Polizia Provinciale e, grazie alla tenacia delle donne di San Leolino e alla mega tenacia di Mila, si è riusciti a trovare una sistemazione presso di noi che siamo vicini, cosicchè queste persone possano continuare a vederlo e curarlo.
Ci è stato affidato regolarmente e momentaneamente stallato nella cuccia dei capri.
Urge però la costruzione di un recinto idoneo, sia a contenere la sua futura stazza sia adatta a rispecchiare di più la situazione boschiva al quale deve riabituarsi.
Per ora è ritenuto inadeguato al reinserimento in natura, ma confidiamo che con il suo spirito forte e le nostre cure, possa essere entro breve autosufficiente e liberato in natura.
Con il suo arrivo e lo scompiglio che ha creato la sua vicenda, stiamo anche cercando di far si che tutta la "nostra" area sia interdetta ai cacciatori di qualunque tipo sia per non creare ulteriori traumi a Ciccino in vista soprattutto di una sua futura liberazione nei nostri boschi, sia per preservare la tranquillità dei nostri animali e degli altri abitanti del bosco stesso.
Gli animali selvatici non si avvicinano alle case, se non hanno una motivazione e il trambusto scatenato dai cacciatori in periodo di caccia e di preaperture causa danni molteplici, dei quali non ci rendiamo conto se non nel momento in cui ci toccano..Ciccino e Lisetta sono vittime entrambi di questo.
La caccia ha ferito Ciccino e la preapertura ha causato forse la morte di Lisetta.
Andiamo avanti, cercando di levargli sempre più terreni, appellatevi ai vostri comuni o alla Provincia per chiedere come fare per interdire la caccia. 
Le leggi ci sono, approssimative e sconosciute, però ci sono.
Informatevi.
Possiamo fermarli in qualche modo e ci proviamo.
Per questo fine settimana chiediamo se qualcuno ha tempo e voglia di venire a darci una mano per fare la recinzione al cinghialotto.
Abbiamo già individuato l'area adatta, per sabato mattina dovremmo avere le reti quindi week end di lavoro sodo e cinghiale felice.

Con le lacrime agli occhi.






Le nostre amabili belvette

Vi presentiamo le dolci creaturine che condividono con noi l'avventura Agripunk.
Alcuni vengono da situazioni belle, altri da situazioni molto meno piacevoli.
Ma in comune hanno la possibilità di una nuova esistenza al di fuori delle regole speciste imposte dalla mentalità comune.
Vivono tutti insieme, condividendo gli spazi in serenità e provvedendo ognuno alla cura dell'altro.
Quando uno di loro si ammala, tutti si allarmano e quando guarisce, tutti ne gioiscono.
Ecco a voi le nostre belvette!!



Iniziamo con lei, la principessa Maria. Per gli amici e per le "urla di richiamo" semplicemente Marì. Nata a febbraio 2013 a S.Giovanni Valdarno è con noi da aprile dello stesso anno e da quel giorno ci infonde amore incondizionato e ci devasta la casa. Ha un amore segreto e profondo con Diablo ed è la guardiana fidata dei pennuti.


Lei è Iris, miciona di 3 anni con qualche problemino di salute. Arrivata a giugno 2014 per separazione degli umani che la accudivano. Con lei è impossibile cucinare in santa pace, ha una vera ossessione per il cibo. Soffre parecchio il cambio casa ma confidiamo che prima o poi ritorni a fare le fusa e ci accetti come nuovi amici umani

L'ultima arrivata Raia.
5 mesi di morbidezza e coccole.
Adottata tramite lo Scudo di Pan di Arezzo, stava da 20 giorni abbandonata in un parcheggio.
Appena abbiamo visto il suo appello non siamo riusciti a resistere, è stato amore a prima vista..che lei ricambia con una dolcezza assoluta.
Combattiva e ancora un pò impaurita si sta abituando bene alla nuova casa e alle leccate dei cagnoloni.


Ed ecco i nostri caprini.
Lui è Antonello, insieme al fratello erano frutto di una gravidanza indesiderata e sarebbero stati designati al pranzo pasquale.
Per fortuna erano nel posto giusto e dei cari amici sono riusciti a cambiare la loro sorte.
 Antonello è il "capro-capo" per eccellenza, testardo e deciso non esita a farti assaggiare la potenza dei suoi cornetti appena gli volti le spalle. Il suo nome è dedicato ad una carissima amica e splendida persona, Antonella di Vicenza perchè grazie a lei e alla sua mobilitazione siamo riusciti a provvedere alla loro adozione.



Lui è Mirtillo, il più coccolo dei fratelli.
Adora i grattini tra i cornetti, i bacini e le corse in compagnia.
Il suo nome è stato scelto dai ragazzi veg di Vicenza che ci hanno aiutato tanto.



Loro ormai le conoscete però forse non tutti le hanno riviste nel loro nuovo splendore.
Loro sono il motivo per il quale tutto questo esiste.
A loro dobbiamo tutto quello che facciamo.
Giorgina e Lisetta, tacchine "da carne" liberate ad aprile 2014 a volto scoperto dall'allevamento intensivo di tacchini situato dietro casa nostra e dove, fino a fine maggio, circa 60000 creature l'anno venivano allevate e condotte al macello.
Questo è l'allevamento che cerchiamo di rilevare per trasformare in rifugio.
Perchè nessun tacchino più deve provare quello che hanno provato loro li dentro per 3 mesi.
3 mesi eterni e brevissimi dopo i quali la loro vita sarebbe terminata e ridotta ad una scatola in un banco frigo.
Le loro sorelle e fratelli muoiono ogni giorno, ancora..ma loro sono qui, ancora, per far capire che  "tacchino" non è solo fesa e cosce e petto, ma invece è un cuore, un anima, un cervello intelligentissimo e vivace e una personalità spiccata e adorabile.


Altre nuove arrivate, Cleo e Nefer.
Vagavano per Arezzo e bazzicavano un pò i cortili dei condomini, un pò i parchi della zona, un pò le strade.
Qualcuno gli dava da mangiare però si è reso conto di quanto fossero in pericolo tra auto e persone che tentavano di acchiapparle, così ci hanno contattato e ora le due faraone si godono il podere scavando buche in ogni dove.
Curiosità: sono molto, molto ma molto più protettive nei confronti del loro nido rispetto alle tacchine, anche se per entrambe si tratta comunque di uova sterili.
Questo fa capire quanto per gli uccelli sia un trauma lo sfruttamento per le uova e quando ne soffrano quando gli vengono portate via.


E ecco i nostri cagnoloni, Ombra la mamma con i suoi "piccoli" Diablo e Zena.
Loro sono i guardiani assoluti di tutti e tutto, nessuno può nuocere a qualcuno degli abitanti senza passare prima da loro.
Però chi li conosce sa quanto sono adorabili , soprattutto con gli altri animaletti.
Diablo e Zena hanno un debole per le gatte, Ombra invece ha adottato i capretti con i quali si diverte un mondo.


 Questa è la tribù di Agripunk, animali di varia specie che convivono tranquillamente tutti insieme, rispettandosi e volendosi bene.
Noi provvediamo al loro benessere e felicità, senza richiere loro nulla in cambio.
Anche perchè in cambio ci danno già il loro amore e la loro riconoscenza, e a noi non serve altro.





Nota: In questo album/ articolo avrebbe dovuto esserci ed è giusto che ci sia anche il nostro mitico galletto Kikko. Purtroppo il caldo d'agosto gli è stato fatale e all'improvviso ci ha lasciati. Non sappiamo quale fosse la sua età, però con noi ha vissuto per più di un anno e mezzo e ha vissuto da re. Ciao piccola fenice, è stato bello conoscerti e averti come amico. Ci manchi tanto.

A Kikko

Aggiornamento doveroso!!

All'improvviso arriva Ciccio!!

Cinghialotto ferito dai cacciatori e abituato gli uomini che non è ritenuto idoneo ad essere rilasciato in natura e che ci è stato affidato per essere curato e tenuto al sicuro.
La sua fiducia negli umani, che comunque l'avevano accolto e prestato le prime cure, gli si è rivoltata contro..ma non del tutto..ha trovato noi!



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