Questo articolo vuole essere il primo di una serie sui concetti filologici fondamentali della lotta contro ogni forma di schiavitù per la liberazione totale: quando parliamo di empatia e simpatia, di liberazione e salvataggio, di amore e rispetto, di stato di diritto e di natura, di vita civilizzata e selvaggia, esattamente...di cosa stiamo parlando? E di cosa sono convinti di parlare quei geni e quelle genie che si spacciano per filosofe e giornaliste razioanimalare universitarie pluristellari come Giulia Innocenti e tutto il team anche postumo di quell'obrobrio di indagatori dell'inutile per Free Gion Dò che poi si scoprono "la loro voce" "tutti uniti" nel senso che collaborano con le multinazionali del made in italy, contro i maiali che nel frattempo non faranno sicuramente la rivoluzione a fianco di Compassion in World Farming.

L'empatia dovrebbe sempre essere la capacità di sperimentare i sentimenti di altre persone, umane o non umane, singoli o gruppi.
Dovrebbe andare oltre la simpatia, che è l'interesse, la consapevolezza e la comprensione per la sofferenza degli altri. Entrambe le parole sono utilizzate in modo simile e spesso in modo intercambiabile (in modo errato) ma differiscono sottilmente nel loro senso emotivo.