Di ritorno dal Festival Vegan-Antifa di Marsiglia, ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti/e i/le compagni/e del collettivo della R.A.G.E. , per aver organizzato i tre giorni, i/le compagni/e che ci hanno ospitato facendoci sentire come a casa.
Ringraziamo i nostri nuovi amici del rifugio di Avalon , un progetto antispecista e antiautoritario che vi invitiamo a supportare.
Ringraziamo i/le compagni/e di Brussels antifa straight edge , i compagni e le compagne di Vegan Pays Basque, i compagni e le compagne di Vegan Radical, tutti i gruppi che hanno partecipato, tutti/e coloro che hanno reso possibile questi tre giorni di incontri con le realtà antispeciste e antifasciste di mezza Europa.
Tre giorni particolari, dove l'antispecismo è stato di fatto messo in pratica in ogni sua forma, dal cibo accessibile a tutti/e secondo le proprie possibilità, all'intersezione delle lotte, dall'antifascismo al queer all'antirazzismo.
Tre giorni da cui imparare che antispecismo non è cibo nei supermercati, non è un discorso di dieta o di salute, ma che antispecismo significa lotta, solidarietà, libertà e intersezione, perché la libertà o è per tutti/e o è per nessuno.
L'antispecismo è una lotta politica, e non ci interessano i reparti vegan dei supermercati, ma la liberazione di tutti/e i/le viventi/e e del pianeta su cui viviamo.
Per cui massimo supporto ai/alle compagni/e di Marsiglia, che ogni giorno si occupano del progetto di Food not bombs ad Avignone, dove recuperando ciò che il capitalismo butta via come marcio, cibo ancora in perfette condizioni, preparano pasti vegan per tutti/e coloro che non possono permettersi di mangiare in una società che mette vetrine e merci davanti alla vita e alla dignità dei viventi.
Supporto anche per il loro progetto di aprire un rifugio antispecista per animali non umani liberati sempre ad Avignone che vi chiediamo di supportare anche voi.
Massimo supporto ai/alle compagni/e del rifugio di Avalon che hanno salvato 18 ettari di selvatico strappandoli alla devastazione del progresso, dove ora la vita sta rinascendo e i boschi stanno recuperando il loro meritato spazio, mentre animali liberati dall'industria mercificatrice vivono liberi e libere senza alcuna forma di autorità e discriminazione.
Supportiamo i/le collettivi che abbiamo conosciuto in questi tre giorni, che nelle città si occupano di combattere fascismo, sessismo, razzismo e omotransfobia nelle strade.
Un incontro che ci ha ridato speranze, perchè anche in Italia si torni a parlare di antispecismo politico, antifascista e anticapitalista, che combatte contro ogni forma di schiavitù anziché per prodotti vegan nei supermercati e che non dia accesso a fascisti e qualunquisti all'interno della lotta.
Un movimento che ha bisogno di solidarietà e non di salutismo, di solidarietà tra i progetti e le realtà che combattono questa società, senza business, qualunquismo e infiltrazioni fasciste.
E almeno una piccola parentesi vogliamo dedicarla al movimento di lotta francese, vittima in questi due ultimi mesi di una dura repressione, dopo l'inizio degli scioperi generali contro la legge sul lavoro, che vuole opprimere ancora di più le vite di individui già duramente oppressi e schiavizzati.
Sosteniamo e ci uniamo alla lotta di solidarietà per la liberazione di tutti/e i/le prigionieri/e delle rivolte contro la loi du travail.
L'unica nota dolente, di cui vogliamo parlare, perché si è parlato appunto di intersezione delle lotte, è stata durante il viaggio, all'attraversamento di quella linea immaginaria che gli stati, con becera arroganza, ci vogliono imporre.
Polizie schierate, fili spinati, recinzioni intorno alle ferrovie, controlli degni solo del fascismo più becero, e solo verso chi non appariva "europeo" (ci ha fatto "piacere" notare come per la gendarmerie anche noi non siamo apparsi consoni ai loro canoni.....)
Ci sentiamo in dovere quindi di rinnovare il nostro supporto alla lotta dei rifugiati, bloccati alle frontiere, segregati nei nuovi lager d'Europa, da Idomeni in Grecia dove sono lasciati al freddo e al gelo bambini, donne e uomini con l'unica colpa di volersi salvare dalla guerra e dalle persecuzioni che stanno avvenendo nella parte di mondo di cui a nessuno importa.
Sosteniamo la lotta alle frontiere, per un mondo libero per animali umani e non umani.
Sosteniamo gli/le rifugiati e vi invitiamo a diffondere raccolte fondi, cibo, vestiario e a sostenere il viaggio di chi cerca solo una vita più degna e senza bombe.
Sosteniamo chi fisicamente si trova a Idomeni, e alle altre frontiere d'europa, e viene duramente represso, mentre gli stati devastano per costruire muri per bloccare la libera circolazione dei/lle viventi.
La lotta è solo una, siamo tutti/e oppressi/e e siamo tutti/e terrestri.
Liberiamo e liberiamoci,
Grazie a tutti/e i/le compagni/e che hanno reso davvero speciali questi tre giorni di lotta.
Agripunk
Programma del festival qui